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Nella conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio presso la Sala Stampa del PalaPentassuglia si è presentato anche il capitano Massimo Bulleri, queste le sue parole:
“Il nostro obiettivo è il 5° posto, faremo e daremo il massimo fino alla fine della stagione anche per giocare al meglio i playoff. La coppa italia è lontana, lì abbiamo fatto bene, a giugno ci ricorderemo dello straordinario traguardo ma ora non dobbiamo pensarci. Ci servirà un grandissimo approccio e motivazione per i playoff. Ogni partita è una finale, sono tutte finali dal 12 ottobre in avanti, sono lontano dalla filosofia che la partita dopo è sempre più importante perchè vuol dire che quelle precedenti non lo erano. Durante la stagione abbiamo avuto fasi di Up e Down ma siamo maturati, vogliamo uniformare il nostro rendimento in vista dei playoff. La squadra ha margini di crescita mentali e fisici, nelle ultime 3 settimane abbiamo fatte 3 vittorie e sono sicuro che ce ne saranno altre”.
Si passa a parlare dell’impegno a Trapani contro Capo D’Orlando: “Sabato con Basile e Soragna ci saranno grandi baci e abbracci prima e a fine gara, Loro arrivano da 4 sconfitte consecutive e vogliono riprendersi e poi ci saranno Henry e Campbell che saranno motivatissimi a fare bene contro di noi per ovvi motivi, Partita difficile come sempre, in trasferta, poi avranno grande voglia di vendetta e di rivalsa. Sono salvi ma manca la matematica, partita ostica”.
Basile ha dichiarato che quello di oggi non è più il basket di un tempo: “Quelli della mia generazione hanno sempre voglia di misurarsi e sempre al massimo livello possibile. Penso che dobbiamo avere grande elasticità su specifici argomenti. Il basket oggi è diverso, rispetto 10-15 anni fa ma anche 7 anni fa, perchè è diversa la materia prima, l’approccio e la mentalità. Lontano dai valori con cui siamo cresciuti. Ma è inutile fare i romantici e vivere nel passato la diversità serve per arricchirsi. La differenza di oggi è la differenza economica che abbassa la qualità”. Interviene poi coach Bucchi: “Quando entravo nel 99 in palestra a Treviso trovavo Bullo che già lavorava con la palla prima dell’allenamento. E’ questioni di modi e atteggiamento e ancora oggi lo vedo fare e continua con la stessa intensità. L’età conta ma di sicuro c’è la voglia, l’esperienza e la grande passione per questo sport. Quando sta bene si ferma sempre dopo l’allenamento e ne ho visti in pochi in carriera. Sicuramente questo è uno dei motivi perchè sta ancora qui. Come lui Basile, Soragna etc sono tutti giocatori che hanno qualcosa dentro”.
Qui a Brindisi anche il prossimo anno? “Terzo anno Brindisi spero che qualcuno me lo chieda. Sarei contento di rimanere, sono 2 anni di vita a brindisi dove sto e sono stato bene. Mi piacerebbe rimanere”. Della stessa idea coach Bucchi: “In un gruppo così eterogeneo Bullo penso faccia sempre bene averlo“.
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