Coach Meo Sacchetti: “La sconfitta ci può stare ma non posso accettare questa faccia da parte dei miei, è un problema di presunzione”

Foto: Vito Massagli
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Le dichiarazioni in sala stampa di coach Meo Sacchetti e di coach Sandro Dell’Agnello nel post-partita di Pasta Reggia Caserta-Enel Brindisi: 

ENEL BRINDISI                                                   Coach Meo Sacchetti: “È difficile da digerire perché c’è necessità di avere un atteggiamento diverso. Avevamo contro una squadra che non aveva nulla da chiedere al campionato e, invece, noi che dovevamo pensare ai play off. Abbiamo fatto un primo quarto imbarazzante nel senso di supponenza, di atteggiamento rilassato, non avevamo la minima grinta e questo è un aspetto che mi fa molto molto male. Berisha ha avuto una fiammata con cinque bombe, è stato bravissimo lui e noi, invece, abbiamo sbagliato qualche cosa di troppo ma l’approccio è stato imbarazzante, non riesco ad entrare nella testa dei giocatori per spiegarmi questa cosa qua. Sono stato anche un ex giocatore e vorrei capire a volte cosa passa per la testa. Sembrava che fosse il contrario, che loro giocassero per qualcosa e noi no. Io penso che quando uno giochi a pallacanestro, a prescindere dall’obiettivo, non è possibile avere un atteggiamento così, con tre falli in due minuti, dove non arrivano le gambe ci arrivano le mani. Onestamente ci è già capitato in altre situazioni ma non pensavo che si ripetesse in questa fase, non me l’aspettavo. Il problema nostro è che non dobbiamo concedere tutto quello che abbiamo concesso, è logico che poi loro vedono il nostro modo di giocare e affondano il colpo. A volte ci è capitato di cambiare la testa in corsa ma non questa sera. Abbiamo giocato partite in Coppa Italia con intensità ma non dobbiamo pensare di venire qui a giochicchiare, nel campionato italiano, in trasferta, non si può giochicchiare su nessun campo. Abbiamo avuto degli sprazzi ma importante e decisivo è stato l’inizio. Non abbiamo preso un break ma era proprio l’immagine dei giocatori che non era accettabile. Giocare in posto come Caserta, con giocatori con orgoglio, dovevamo avere intensità diversa. Se mi aspettavo di più da Samuels? Non è un problema di Samardo. Non ci voglio pensare alla corsa play off. La sconfitta ci può stare ma non posso accettare questa faccia di scampagnata in campagna. Non credo che la vittoria su Milano possa essere una scusa. I giocatori devono giocare tante partite, non si gioca una partita al mese. Questo è un problema di presunzione che abbiamo e non c’è da nasconderlo. Abbiamo giocato per far arrivare palla a Samuels, ma la nostra forza non è il gioco interno, abbiamo avuto anche un problema di lettura ma che abbiamo sopperito facendo canestro. Sono problemi tecnici che ci possono stare ma stasera è stato un problema mentale”

PASTA REGGIA CASERTA                                  Coach Sandro Dell’Agnello: Lo sforzo che avevamo da fare stasera era giocare al ritmo che avevamo ipotizzato in riunione più che durante la settimana poiché ci siamo allenati veramente poco. Loro sono dotati di grande talento offensivo, gli piace correre e tirare; noi volevano cercare di stargli dietro, non ci siamo riusciti per quaranta minuti ma per gran parte di partita lo abbiamo fatto. In contropiede siamo riusciti a fare ribaltamento di lato, fatto tiri buoni da fuori, con iniziative buone con palla dentro, riuscendo spesso a ribaltare il lato; i giocatori sono stati bravissimi a fare questo ed a stargli attaccati. Vincere così ci fa enormemente piacere, ancor di più perché avevamo motivazioni diverse. C’è stato un atteggiamento super da parte di tutti ma avevo pochi dubbi su questo. Abbiamo giocato per buoni tratti anche una buona pallacanestro, abbiamo alzato il nostro livello del gioco, cosa che abbiamo fatto poco in passato, soprattutto nell’ultima uscita a Pesaro. Abbiamo perso tante partite sul filo di lana e saremmo stati qui a fare altri discorsi, ma meglio non pensarci, l’importate era vincere stasera contro una squadra di talento come loro, con Goss, Samuels. Dobbiamo essere contenti. Il gruppo è solido, queste sono situazioni che ti fanno esser orgoglioso di allenare. Abbiamo sfoderato questa partita, mi fa piacere che i giocatori mi seguano. I fatti lo dimostrano”.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia 

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Andrea Romano
Andrea Romano
Brindisino, classe 1990. Dal 1° Dicembre 2013 cerco di raccontare al meglio tutto ciò che riguarda la New Basket Brindisi. Da Giugno 2015 inoltre collaboro con Basketnet.it. mentre da Giugno 2016 anche con SuperBasket. Dall'Aprile 2014 al Febbraio 2015 invece ho collaborato con BasketUniverso.it.

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