Brindisi, capitano cercasi. Chi prenderà lo scettro lasciato da Andrea Zerini?

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L’addio ad Andrea Zerini non è stato un’addio come tutti gli altri. E’ stato un addio doloroso, in parte inaspettato, ma che purtroppo è stato inevitabile per le esigenze di entrambe le parti: da una parte l’ambizione (legittima) del giocatore di voler avere la possibilità di lottare per qualcosa di davvero importante (Avellino punta a migliorare la semifinale scudetto dello scorso anno), dall’altra la necessità di Brindisi di dover essere oculata nel gestire un budget decisamente risicato, non potendosi permettere di alzare più di tanto le singole offerte di ingaggio.

L’Enel Basket perde così il suo Capitano, tra gli ultimi quello che probabilmente più di tutti ha impersonato e interpretato il suo ruolo di trascinatore, tanto dei compagni quanto dei tifosi. Cinque anni in cui è cresciuto, maturato e anche diventato un po’ brindisino. Da buon capitano è stato in grado di tenere unito il gruppo nei momenti più difficili della stagione, il primo a metterci la faccia dopo le figuracce, l’ultimo ad arrendersi in campo e sempre pronto al contatto con i tifosi, sia tramite i social sia in modo diretto non rifiutando mai una foto o un autografo. E’ stato insomma un capitano che ha succeduto con successo a un mostro sacro come Massimo Bulleri e a un leader carismatico come Klaudio Ndoja.

Chi potrà dunque raccogliere la sua eredità? Va chiarito che oltre ai compiti di mediatore tra giocatori e coach e punto di riferimento per giocatori e tifosi, il ruolo di “capitano” al livello di regolamento vanta qualche diritto in più dei compagni che si sintetizza in: 1) possibilità di colloquiare con gli arbitri durante la partita (in situazioni di gioco fermo), 2) esporsi e firmare il referto qualora la sua squadra volesse fare reclamo verso il risultato di gara, 3) gestire cambi e timeout nell’eventualità (rarissima) di mancanza sia dell’head coach che del suo assistente, causa assenze o espulsioni durante la gara.

Occorre quindi che il capitano sia un giocatore esperto, possibilmente che conosca già l’ambiente in cui milita, che possa essere da guida per i nuovi arrivati e gradito ai propri tifosi.

A guardare il roster, quasi completamente nuovo e costruito in perfetta filosofia “Sacchettiana”, troviamo ben 3 rookie (tutti gli USA), giocatori cioè alla propria prima esperienza in campionati professionistici (Moore, English, Carter). Praticamente impossibile pensare di affidare tale ruolo a uno di loro, che al contrario saranno i primi ad aver bisogno di una guida come il proprio capitano. Discorso analogo si può fare per i due giovani ragazzi scelti per infoltire la panchina e crescere insieme alla squadra (Donzelli e Sgobba), per diventare, chissà, i nuovi punti fermi della Brindisi che verrà; per loro non sarà la prima esperienza da professionisti, bensì la prima in un campionato di tale competitività.

Anche il play di ricambio Marco Spanghero è giovane (classe 1991), ma vanta già un campionato trascorso in Lega A con la maglia dell’Aquila Basket Trento, con cui ha fatto vedere cose interessanti nei minuti in cui è stato impiegato e con cui si è dimostrato subito un ragazzo di grande personalità, per nulla timoroso dei grandi palcoscenici. L’ultima stagione per lui non è stata altrettanto fortunata, ma travagliata da infortuni e utilizzo col contagocce. Anche lui in cerca di rilancio, difficilmente potrà ambire ai gradi di capitano.

Un po’ più navigati, ma neanche troppo, sono i lunghi stranieri Amath M’Baye (francese) e Danny Agbelese (nigeriano): il primo, 26 anni, viene da 3 stagioni nel poco competitivo campionato giapponese ed ha alle spalle ben 3 partecipazioni alla Summer League con le maglie di Orlando, San Antonio e Los Angeles Clippers, oltre ad una partecipazione al mondiale under 20 con la nazionale francese; il secondo, 26 anni anche lui, ha invece maturato esperienze girando il mondo nei campionati Iraniano, Uruguayano e Spagnolo, salendo in quest ultimo di più categorie fino alla massima serie. Più esperienze da professionisti, ma entrambi alla prima esperienza in Italia.

Restano quindi 3 i più probabili in lizza per i gradi di capitano: Kris Joseph, Durand Scott e Marco Cardillo (questi ultimi entrambi confermati dall’anno passato).

Il primo è un nuovo arrivato, ma è anche il giocatore che vanta il pedigree più prestigioso: oltre a svariati titoli individuali in NCAA, a 27 anni ha infatti alle spalle delle apparizioni in NBA con i Boston Celtics e i Brooklyn Nets (2012-2013), esperienze in D-league, e 3 stagioni nel campionato francese dove ha partecipato anche all’Eurocup con la maglia di Dijon.

Durand Scott è stata la conferma di lusso che lo scorso anno ci ha messo davvero poco a conquistare il pubblico di Brindisi grazie alla sua infinita foga ed energia che ogni giornata ha caratterizzato le sue partite. Conoscere già l’ambiente e i tifosi, in una squadra così giovane, è già un grosso punto a proprio vantaggio.

Che dire, infine, di Marco Cardillo? Sicuramente è il più quotato per assumere il ruolo di capitano. E’ il più anziano (si fa per dire) della squadra con i suoi 31 anni, e lo scorso campionato è stato il suo secondo a Brindisi, dato che aveva fatto parte della spedizione già nel 2007-2008, nell’anno della promozione in Legadue. Nessuno come lui, ad oggi, conosce meglio l’ambiente brindisino. L’esperienza nel massimo campionato è del solo ultimo anno, ma in generale è maturata nelle categorie minori italiane. Nell’ultima stagione, in tutte le occasioni in cui è stato chiamato in causa si è sempre dimostrato un vero guerriero in campo, un giocatore di grande personalità, capace di portare intensità e tanto carattere dalla panchina, caratteristiche che fanno lievitare le sue quotazioni per assumere tale ruolo.

A questo punto non resta che aspettare di conoscere il prescelto che succederà a “Capitan Zero”.

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Simone Silvestro

Brindisino, classe 1993. Da quasi 10 anni seguo con passione il percorso dell'Enel Brindisi e coltivo il mio interesse per il basket raccontando le vicende della squadra della mia città.

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Simone Silvestro

Brindisino, classe 1993. Da quasi 10 anni seguo con passione il percorso dell'Enel Brindisi e coltivo il mio interesse per il basket raccontando le vicende della squadra della mia città.

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